L'appello: "Attiviamo un Ciampino city lab al servizio della collettività"
CIAMPINO - Una proposta di laboratorio civico formato dalle migliori risorse intellettuali e professionali della città per offrire soluzioni concrete, realizzabili e sostenibili
Dal giornalista Domenico Di Pietro riceviamo e pubblichiamo volentieri la riflessione-appello sul futuro amministrativo di Ciampino. Con una proposta, ampia e concreta, che merita di essere prese in considerazione
"Ho letto proprio in questi giorni su "La Repubblica" che Silvio Berlusconi ha intenzione di ristrutturare il partito. Ha pensato a tal proposito, di portare una ventina di imprenditori e professionisti di un certo peso nel salotto di Arcore. La proposta è quella di costituire la Consulta del Presidente. Si tratterebbe di un organo che affiancherà il comitato di presidenza di Forza Italia e, nei suoi disegni, sarà la piazza aperta alla società civile e al mondo delle imprese.
Confesso che il personaggio Berlusconi non mi ha mai affascinato. Non sono mai stato molto portato a vivere di luce riflessa dalle leadership. Forse e'un mio limite. Il mio giudizio sulla sua attività politica ma anche imprenditoriale non e'entusiasmante non lo posso nascondere. Credo che in questi anni di attività politica non sia riuscito a dare valore aggiunto al paese. O meglio ancora, non abbia fatto quello che aveva promesso di voler fare.
Non sono l'unico a pensarla in questo modo, ma a differenza di altri, non credo che il mio giudizio sia viziato da un processo neuro scientifico di antipatia o di pregiudizio. Nel mio cervello si sono solo sedimentati i "flussi neuro chimici" negativi delle attività politiche sue e della sua classe dirigente che aveva dato speranze a molti italiani che invece hanno vissuto un ventennio con il freno a mano tirato.
Invece, in questa sua nuova strutturazione organizzativa, leggo alcune analogie positive con l'idea già lanciata ufficiosamente con spot-test su opinion leader locali e sondaggi ad-personam qualche mese addietro di far partire in città il "Ciampino City Lab". Vi è la consapevolezza, che un Sindaco seppur illuminato, non può avere: tutte le competenze, una capacità analitica, di giudizio e una laicità di pensiero globale.
I temi del resto sono diventati molto complessi e anche la capacità politica ed amministrativa e la buona volontà da sole non bastano più. Inoltre Ciampino ha tanti e tali problemi, che molto probabilmente, vi è assoluto bisogno di un vero a proprio salto di qualità.
Bisogna allora alzare necessariamente l'asticella della capacità di risposta politica alle nuove sfide e ai nuovi e vecchi problemi. L'attuale amministrazione e il team di Assessori hanno gli stessi limiti del sindaco e sono anche espressione di partiti che necessariamente rappresentano solo una parte della società e spesso si muovono pure in "conflitto" anche al loro interno. Questo stato di cose si riflette in modo non ottimale sull'amministrazione e la città ne risente. Basta guardarsi intorno in città per toccare con mano quanto sia necessario un cambio di passo e idee nuove specie in una situazione di crisi e di cambiamento. La citta'infatti e'ferma, apatica e incapace di darsi un senso.
Gli stessi partiti hanno una visione parziale dello scenario. Tutti propongono visioni, anche personali, molto limitate. A volte anche la qualità e lo spessore delle persone potrebbe ancora migliorare e crescere. Questo stato di cose non è una critica sterile. Tutti possiamo migliorare. Bisogna farlo pero'dandosi un metodo ed un organizzazione partecipata.
A livello locale le migliori professionalità sono spesso impegnate nel lavoro, e questo lascia poco tempo per la vecchia politica e per la ricerca del consenso fine a se stesso. Lascia poco spazio per gli equilibrismi e per i compromessi. Lascia poco tempo per le inutili promesse che i cittadini amano sentirsi a volte raccontare perché attanagliati dal bisogno e dai problemi.
La tecno struttura cittadina è composta da circa 180 dipendenti di cui 13 dirigenti con una struttura organizzativa disegnata in modo tradizionale e che offre servizi dignitosi con una buona professionalità. Pero' non ha un guizzo di innovazione. Non vi sono proposte creative. Si risponde sempre che non ci sono i soldi. Tutto può essere migliorato, ma non si può chiedere alla tecno-struttura nelle attuali dinamiche della pubblica amministrazione locale, un guizzo di innovazione di processo se non adeguatamente supportato dalla politica e da idee nuove che non possono che venire anche dagli utenti e dalla società civile che chiede e riceve i servizi.
Probabilmente gli utenti vorrebbero dei servizi più adeguati ai tempi, non solo nelle declaratorie che per esempio si leggono nella Relazione previsionale e programmatica 2013-2015 ma anche nei fatti. Questi fatti, che non sono ancora quelli auspicati, si respirano nella vita di tutti i giorni. Nel traffico che aumenta, nel verde che è insufficiente, nelle piste ciclabili che non ci sono, nelle aree pedonali che mancano, negli asili e nelle scuole che devono essere migliorate, nei servizi sociali e per anziani da ottimizzare, nella pulizia delle strade e del verde da gestire ancora meglio etc.
Questa situazione di negatività crescente si registra anche nelle parole di alcuni candidati Sindaci che nei loro interventi pubblici, fanno notare che le cose a Ciampino non vanno come dovrebbero. Dobbiamo peroò capire come e cosa cambiare. Servono proposte e numeri concreti.
Allora perché non rafforzare la squadra? Perché non pensare ad un progetto nuovo? Perché non pensare al "Ciampino City Lab"?
Si tratterebbe di un thinktank (serbatoio di pensieri, letteralmente, ndr) al servizio della città, fatto di professionisti, imprenditori, uomini di cultura, lavoratori, giovani laureati. Persone libere da condizionamenti e intellettualmente curiose e innovative. Inevitabilmente nella sfera economica e politica si producono spesso conflitti e disgregazioni. E' la cultura,invece, che tiene insieme le societa' e le comunita'insieme se volete alle religioni. La forza del thinktank e di questo laboratorio deve essere appunto una forza culturale. Persone che come diceva Aristotele abbiano anche una certe dose di follia. Persone al servizio della città per portare competenze e idee concrete. Un impegno gratuito che avrebbe il solo scopo di contribuire al miglioramento della città in cui si vive.
Thinktank (letteralmente serbatoio di pensiero) è un organismo, un istituto, una società o un gruppo, tendenzialmente indipendente dalle forze politiche (anche se non mancano thinktank governativi), che si occupa di analisi delle politiche pubbliche e quindi nei settori che vanno dalla politica sociale alla strategia politica, dall'economia alla scienza e alla tecnologia, dalle politiche industriali o commerciali alle consulenze varie. Il termine-per usare la definizione di Wilkipedia- viene coniato negli Stati Uniti d'America durante la seconda guerra mondiale quando il Dipartimento della Difesa creò delle unità speciali per l'analisi dell'andamento bellico chiamate in gergo proprio think (pensiero) tank (tanica, serbatoio, ma anche carro armato).
Il thinktank lavorerebbe, insomma, al servizio e in staff con l'amministrazione per portare un approccio consulenziale e intellettuale avanzato.
Crediamo che questa visione potrebbe essere trasversale ad approcci solamente partitici. Ne sarebbe probabilmente il virtuoso completamento dando un valore aggiunto e contribuendo a dare anche letture diverse.
La parte politica, i partiti e la tecnostruttura amministrativa non dovrebbero soffrire di gelosia. Dovrebbero anzi cercare di avere una collaborazione attiva anche da parte di professionalità che altrimenti sarebbero o non utilizzate o utilizzate in modo non strutturato e incompleto.
"Ciampino City Lab" sarebbe un capitale molto importante per la città. Per la politica che è frutto di una sana rappresentanza numerica e di una leadership, si spera illuminata, uno strumento ulteriore da usare con intelligenza e da impiegare con saggezza. Sarebbe uno strumento che i vari schieramenti potrebbero usare a prescindere dalla appartenenze e dagli schieramenti.
In merito allora apriamo il dibattito. La campagna elettorale a Ciampino è già iniziata. Si accettano adesioni ad un eventuale progetto City Lab.
Il Ciampino City Lab potrebbe avere un futuro e un ruolo importante. Ma non è detto che non ci possano essere anche ipotesi diverse e migliori.
Aristotele nell'Etica Nicomachea ragionava sul bene dell'individuo e il bene della città e diceva: "Si converrà che su di esso verte la scienza più importante ed "architettonica" in massimo grado; e tale è evidentemente la
politica.[...] e vediamo inoltre che sono subordinate a questa le più apprezzate capacità, quali la strategia, l'economia, la retorica; e poiché la politica si serve delle altre scienze pratiche e per legge stabilisce inoltre che cosa si debba fare e da quali cose si debba astenersi, il suo fine comprenderà anche quelli delle altre e, di conseguenza, sarà il bene propriamente umano. Difatti se il bene per il singolo individuo e per la città sono la stessa cosa, conseguire e mantenere quello della città è chiaramente cosa più grande e più vicina al fine, poiché tale bene è, sì, amabile relativamente al singolo individuo, ma anche più bello e più divino in relazione ad un popolo e a delle città. E dunque la nostra ricerca, che è una ricerca politica, è volta verso tali obiettivi".
Per seguire Aristotele, il bene dell'individuo e della città hanno bisogno di attenzione e di cure e molto probabilmente di un laboratorio permanente che abbia un focus sul territorio e sulla cultura del suo popolo".