Complessità economica e Smart City: la Ciampino possibile.

L’economista francese Thomas Piketty con il suo studio sulle diseguaglianze e sulla complessità economica sta conquistando l’America, compresi Krugman e Stiglitz i grandi maestri del pensiero economico internazionale. Per Piketty le diseguaglianze cresceranno ancora, rendendoci per molti versi simili alla Francia pre-rivoluzionaria. In questa storica fase i nobili rappresentavano l’1% della popolazione. Gli altri guardavano invidiosi e ammirati. Semplici sudditi.

Tra l’altro, è fondamentale-per Piketty- l’importanza dell’apparato di “persuasione”, con cui i privilegiati possono rendere la diseguaglianza accettabile o inevitabile. Praticamente siamo ingabbiati e con poche speranze di poterne venire fuori con pochi danni. Cittadini di serie B.

In questa fase anche lo Stato è arretrato velocemente e stenta a fare fronte a questa tendenza ad allargare le distanze tra la classe dominante e tutto il resto. Bisogna allora prendere coscienza di questo stato di cose e ripartire con concentrazione dalla cose semplici per cercare di non perdere i diritti faticosamente conquistati.

E’ necessario ripartire dalle comunità locali senza ovviamente perdere di vista il contesto nazionale e internazionale. Si deve ricominciare: dalla tutela della salute, dalla famiglia, dal diritto alla casa, dal diritto al lavoro, dal diritto allo studio , dal diritto alla pratica sportiva, dalla cultura, dalla tutela dell’ambiente, dal miglioramento dei rapporti sociali, dalla sicurezza, dall’etica, dall’onestà. Valori semplici ma importantissimi. Valori e diritti da rivendicare giorno per giorno. Valori a volte dimenticati ma fondamentali. Necessari come l’aria che respiriamo. Una lotta per i diritti e contro le diseguaglianze. Una battaglia che dobbiamo fare per noi stessi, per le nostre famiglie, per le nostre comunità.

Quando lo Stato arretra il comune avanza

A Ciampino di fronte a questo scenario socio-economico che morde alle gambe delle persone che vivono e che soffrono giorno per giorno, si è presentata la coalizione di centrosinistra per le prossime elezioni amministrative. L’obiettivo dichiarato è quello di cambiare registro, rompendo prima di tutto i meccanismi del passato, guardando alle persone e ai problemi della città. Ricordiamo che il PD è al governo del paese e ha quindi responsabilità enormi nel cercare di governare la complessità non solo locale.

Anche Rugghia ha sottolineato la volontà della coalizione di vincere al primo turno. Tra l’altro, le critiche e poi l’appoggio a Terzulli, non sarebbero assolutamente un indice di scarsa coerenza come da molte parti gli viene fatto notare. Per Rugghia ci sarebbero, invece, le basi per un rinnovamento che avrebbe lo scopo di lanciare la coalizione verso la vittoria.

Per il PD, preso atto dell’attuale situazione dell’Italia, quando lo Stato arretra il comune deve avanzare. Prendiamo atto. Del resto che lo Stato stia arretrando crediamo sia chiaro da tempo. Vediamo se il nuovo Governo Renzi sarà capace di cambiare veramente verso.

Stato a parte ci sembra comunque che a Ciampino anche il comune sia arretrato, anzi sia quasi scomparso. Il PD parla adesso di dare una scossa e pur non volendo fare promesse vuole dare l’impressione di essere compatto verso il rinnovamento. Vedremo. Il passato non è stato positivo. I cittadini di Ciampino però si augurano di poter vivere tempi migliori. Nessuno ha la tendenza a fare accuse sterili ed immotivate. Qualcuno è disinteressato, qualcuno non vuole vedere, molti però hanno le idee chiare e riescono ad analizzare con oggettività i risultati amministrativi e la qualità della vita cittadina. Si tratta di analisi crude e spesso critiche come lo stesso Rugghia ha più volte sottolineato impietosamente.

Del resto mettetevi nei panni di chi paga le tasse per ricevere dei servizi e vorrebbe semplicemente una città funzionale. Una città ben organizzata. Magari senza crateri sulle strade. Questi contribuenti onesti vorrebbero uno Stato che avanza insieme al comune. Altro che arretramenti. Altro che promesse. Servizi semplici e adeguati ai tempi moderni che ci capita di attraversare. Chiunque vada al governo della Città dovrebbe avere questo pensiero in testa come “stella polare” per i prossimi anni.

Il cittadino comune non capisce come sia possibile non riuscire ad amministrare in modo eccellente. Si chiede dove sia il problema. Non si tratta di fare polemiche. Si vorrebbe solo vivere in una città migliore. Vi pare una richiesta eccessiva? Francamente non ci pare. Paghiamo le tasse (molte…..) proprio per questo.

Steve Jobs e le lezioni di Leadership

Ai candidati alla carica di Sindaco del Comune di Ciampino, consigliamo ( con molta umiltà…) un agile saggio di Walter Isaacson dal titolo:” Steve Jobs Lezioni di Leadership”. Un libro da tenere sul comodino a fianco dell’agendina con i nomi da chiamare e sollecitare per il voto. Potrebbe essere molto utile nell’espletamento dell’impegno di primo cittadino per i prossimi anni. Tra i vari capitoli del libro, tutti molto brevi, utili ed interessanti ne citiamo uno che ci sembra calzante. Si intitola, “Quando resti indietro fai un salto in avanti”. Sul fatto che Ciampino sia rimasta indietro pensiamo non ci piova. Siamo veramente al palo. Possiamo solo migliorare.

Per Steve Jobs la caratteristica fondamentale di un azienda innovativa ( ma crediamo funzioni anche nel caso di un comune) è non solo concepire per prima nuove idee, ma anche recuperare in fretta terreno, facendo un salto in avanti quando si trova indietro rispetto alle altre. Ciampino deve fare un grande salto in avanti e per avere questa svolta serve un Sindaco e una classe dirigente che mantenga una visione generale senza dimenticare i dettagli.

Ciampino Smart City

Registriamo con piacere che anche il centrosinistra ciampinese ha parlato recentemente di Smart City. Si tratta di una proiezione astratta di una comunità del futuro. Un perimetro applicativo e concettuale definito da un insieme di bisogni che trovano risposte in tecnologie, servizi e applicazioni riconducibili a domini diversi: smart building, inclusion, Energy, enviroment, goverment, living, mobility, education, health e molto altro ancora. Tante parole inglesi che alla fine vogliono dire: qualità della vita. Quella qualità che era tipica delle città italiane e che poi abbiamo smarrito.

Queste tecnologie, servizi ed applicazioni non costituiscono di per sé singolarmente e collettivamente una Smart City, se non vengono integrate in una piattaforma che possa assicurare interoperabilità e coordinamento.

Soprattutto è necessaria la definizione di efficaci strumenti di governance e finanziamento. Si tratta di elementi essenziali alla realizzazione della visione politica e sociale costitutiva della Smart City. Ci pare chiaro però che a Ciampino non si deve arrivare nella fretta di fare il necessario “salto in avanti”, a delle distorsioni semantiche. Queste distorsioni potrebbero generare l’idea che una città si possa definire Smart anche se conduce singole iniziative estemporanee e non adeguatamente coordinate, ad esempio installando una semplice colonnina sperimentale per la ricarica elettrica dei veicoli o fornendo servizi di info mobilità alle fermate del mezzi di trasporto pubblico.

Ci si deve convincere che per realizzare una Smart City si deve passare dalla costruzione di una vision strategica, pianificata e connessa ad una grande capacità di leggere il territorio.

Per fare questo serve un organo pensante in grado di ripensare da capo la città con una visione di lungo periodo e con un approccio integrato.

A Ciampino serve tanta attenzione e umiltà visto che fino ad ora non siamo riusciti nemmeno a far funzionare le fontane pubbliche ( le famose fontane tristi…..). Poi fatte velocemente le dovute autocritiche si potrà parlare con la giusta ambizione di Smart City e di innovazione intelligente. La città aspetta fiduciosa……..

I garanti del programma

In questi giorni abbiamo letto molti programmi. Tanti buoni propositi e libri dei sogni. Fiducia nel futuro, sindaci con il cuore, sindaci con le idee. I cittadini però sono stanchi di promesse. Sarebbe forse il caso che i candidati Sindaci istituiscano i garanti del programma.

Questi cittadini, potrebbero essere figure di spiccata riconoscibilità sociale, assenza di vincoli ideologici, conflitti d’interesse, elevata competenza, elevata componente etica e culturale, elevato spessore professionale.

Questi garanti dovrebbero rendere certo il fatto che i punti del programma del candidato vincitore siano attuati. In caso contrario dovranno esprimere con decisione pubblico biasimo per il mancato o non coerente rendimento amministrativo dei vincitori. Una censura concreta ed autorevole.

I cittadini sarebbero tutelati e i politici spronati a fare bene.

La proposta è lanciata. Qualcuno ci ascolterà?

Aspettiamo notizie………

                                                                                                                                                                                   Domenico Di Pietro


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